Ragazzo con barba e orecchino in un ambiente artistico, con dipinti di volti sullo sfondo.
  • Rosario Sorrenti nasce a Taurianova (RC) il 16 maggio 1995. Dopo gli studi classici presso il liceo “V. Gerace” di Cittanova si trasferisce a Firenze. Qui frequenta l’Accademia di Belle Arti, laureandosi in Pittura e Metodologia della Pittura. Partecipa, durante gli anni del triennio, a numerose mostre collettive, tra le più importanti “A nudo”, a cura di Adriano Bimbi, Cristina Frulli, Carla Fusi, Spartaco Papini e Francesca Petrucci, e ad una residenza artistica, “Nella Valle del Belice: Residenza artistica nella città museo”, cui seguirà una mostra collettiva a Firenze a cura di Umberto Bisi. Negli anni del biennio amplia la sua formazione con due tirocini di arte pubblica quali: “Plus Ultra” e “Fiera! Donne che hanno cambiato il mondo”. Nel primo realizza come co-autore un murales di grandi dimensioni, in una collaborazione tra l’Accademia di Belle Arti di Firenze e il comune di Merano; per il secondo dona due ritratti di donne famose (Melanie Klein e Sara Simeoni) in occasione dell’inaugurazione di Via della Fiera a Venturina Terme, località del comune di Campiglia Marittima. Prende parte alla mostra collettiva “Pittura Bene Comune” a cura di Luca Farulli, Vincenza Vitale e Calogero Saverio Vinciguerra, a conclusione di un lungo progetto aperto di talk e seminari sull’argomento.
    Si trasferisce nel 2021 nuovamente in Calabria, a Cittanova.
    Comincia a lavorare anche come assistente di Cesare Berlingeri e per la sua Fondazione collabora alla realizzazione dei laboratori sull’arte contemporanea. Nel 2024 la sua personale dal titolo “Atmosfere” a cura della Fondazione Cesare Berlingeri ETS, a Taurianova, in occasione della nomina della cittadina a Capitale Italiana del Libro; segue la collettiva “Group Show!” a Ginevra, presso Chong Gallery, e la collettiva “La pertinenza del Blu” a cura di Lucrezia Caliani, Francesca Calzà e Chiara Mosciatti a Camini, nei locali della galleria Duçi Contemporanea. Nel 2025 viene selezionato, con una call internazionale, come uno degli artisti da inserire nella pubblicazione “Under my skin”, progetto di Osservatoriomaree curato da Lucrezia Caliani.

  • Lavoro come se volessi emergere da un mare, da un ingorgo, fatto di immagini per poter cercare respiro. Mi sono infatti sempre lasciato influenzare dall’immagine come testo iniziale da cui prendere spunto,
    e in cui, tramite il mezzo della pittura, far succedere cose o semplicemente amplificare il senso di attesa, come se qualcosa dovesse accadere da un momento all’altro. Dipingere uno di questi testi innesca in me una voglia di supremazia su di essi, è come un esorcizzare la loro potenza o la loro vacuità.
    La tecnica che prediligo è l’olio perché la sua pastosità e i suoi tempi mi permettono di plasmare lentamente un sogno vivido. L’unica certezza è il materiale di partenza: che sia un fotogramma tratto da un film, una tra le migliaia di immagini cui siamo quotidianamente sottoposti o materiale fotografico personale. Proprio nel ricercare la possibilità di restituire un sogno sono giunto ad una sorta di negazione dell’immagine tramite due espedienti principali: la sfocatura e la macchia. Per me la sfocatura lavora come un filtro che accentua una sensazione
    di non-tempo e di lontananza, mentre la macchia crea una barriera, una sorta di distacco da ciò che è stato fatto, è un’esplosione pittorica in cui regna il caso e il caos.